martedì 27 aprile 2010

BATTI IL CINQUE

Una cartolina per il Piano Nazionale Infanzia e Adolescenza
Ancora in alto mare il Piano Nazionale Infanzia e Adolescenza, che già fu ampiamente tagliato in occasione della Conferenza Nazionale Infanzia e Adolescenza del 20 Novembre 2009 (nei capitoli, lo ricordiamo, sulla Partecipazione e sull’Intercultura) e che si attendeva per Gennaio 2010. Nel frattempo l’Osservatorio Nazionale Infanzia e Adolescenza è in scadenza e non si vedono all’orizzonte cambiamenti.
Ricordiamo che è dal 2004 che l’Italia è senza un Piano Nazionale Infanzia e che lo stesso dovrebbe essere il più possibile partecipato (addirittura, dicono i documenti internazionali, con i ragazzi, sigh!).
La Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia non ha ancora trovato piena applicazione in Italia: ad esempio non è stata messa a punto una riforma della giustizia minorile che preveda competenze esclusive in capo ad un unico organo specializzato, nonché una nuova disciplina della difesa d'ufficio e dell'ordinamento penitenziario. Inoltre la mancata definizione, da parte di Stato e Regioni, dei livelli essenziali delle prestazioni sociali produce il rischio di decisioni discrezionali e di sperequazioni nei servizi erogati. www.cnca.it) alla Presidenza del Consiglio, al Ministro del Welfare e al Sottosegretario alla Famiglia.
La proposta è di inviare il seguente testo:
“Gentilissimi, ci sono anch'io tra i promotori e sostenitori di BATTI IL CINQUE.Se i bambini non hanno diritti oggi come si può pretendere che debbano averedei doveri domani.Chiedo con la presente un Vostro intervento prioritario a favore dei dirittidei bambini, che siamo noi domani.In attesa di un Vostro sollecito riscontro, Vogliate gradire cordiali saluti.”
Sarebbe dunque necessario stipulare un'intesa sulle politiche per l'infanzia e introdurre un sistema di monitoraggio delle risorse stanziate dai vari livelli di governo. Nella precedente legislatura l'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza aveva elaborato una bozza di piano, che mirava a favorire un patto intergenerazionale, a promuovere l'interculturalità, a consolidare la rete integrata dei servizi e la tutela dei diritti. Va sottolineato che il Governo in carica ha lasciato cadere quella bozza per motivazioni puramente ideologiche, che hanno indotto peraltro a confondere le politiche per l'infanzia con le politiche per la famiglia e a privilegiare il contrasto del disagio giovanile rispetto alla promozione dei diritti. Bianchi (UDC-SVP-IS-Aut). Lamentando l'assenza del ministro Sacconi, si rallegra comunque dell'annunciata presentazione del nuovo Piano nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, che in realtà dovrebbe avere cadenza biennale, e si augura che esso persegua obiettivi concreti, sia varato in tempi brevi e abbia una dotazione finanziaria adeguata. Il futuro della società dipende dal benessere delle nuove generazioni: l'UDC annette particolare importanze a politiche fiscali volte a sostenere le famiglie, in particolari quelle numerose. Il Gruppo è inoltre favorevole al potenziamento dei servizi integrati per l'infanzia e a progetti educativi, fondati sulla collaborazione tra genitori e istituzioni scolastiche, per superare il disagio giovanile che trova espressione nel consumo di alcool e droga e nei disturbi alimentari.Presidente. Su richiesta del rappresentante del Governo, precisa che la competenza sulle politiche per l'infanzia è affidata al sottosegretario Giovanardi.
Come si evince da questo resoconto, nulla si muove, e quel poco che abbiamo colto ci preoccupa. La rete “Batti il Cinque”- promossa da Agesci, Arciragazzi, Cgil, CNCA, Ordine Assistenti sociali, Save the Children Italia, Unicef Italia - lancia quindi un’altra iniziativa di pressione verso il Governo, con la proposta a singoli e organizzazioni di inviare una cartolina (scaricabile dal sito
Intanto il 22 aprile, in Senato, si è svolto un question time sul Piano, sollecitato dalla senatrice Anna Maria Serafini (PD) a cui hanno partecipato i senatori Giovanardi, Rizzotti , Aderenti, Carlino e Bianchi, con la presidenza della vice presidente Bonino.
Qui di seguito riportiamo gli interventi:
Giovanardi - Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Piano d'azione per l'infanzia è lo strumento di attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo del 1989: l'ultimo Piano adottato dall'Italia risale al 2004 ed appare quindi necessario redigerne uno più adeguato alle attuali necessità, che sia frutto del confronto tra le istituzione centrali dello Stato, le Regioni, gli enti locali, le formazioni sociali e tutti gli attori impegnati nella promozione del benessere dei bambini e dei ragazzi. Dopo un approfondito lavoro collegiale iniziato nell'autunno del 2007 sarà possibile presentare a breve all'Osservatorio nazionale sull'infanzia e l'adolescenza uno schema di Piano, che sarà poi portato all'esame del Consiglio dei Ministri, della Commissione bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza e della Conferenza unificata, per poi essere definitivamente adottato con decreto del Presidente della Repubblica. Il Piano, che ha carattere programmatico e coinvolge tutti i livelli di Governo, non vuole essere un mero adempimento rituale, ma uno strumento innovativo, finalizzato a dare unitarietà e coerenza alle scelte e alle politiche per l'infanzia e l'adolescenza, identificando alcune direttrici prioritarie di intervento. Esso mira infatti a consolidare la rete integrata dei servizi all'infanzia e all'adolescenza e contrastare l'esclusione sociale, con particolare attenzione ai servizi educativi, al sostegno alla genitorialità ed ai minori disabili, all'affidamento familiare e alla prevenzione e cura dell'abuso e del maltrattamento; a rafforzare la tutela dei diritti, con la riforma del tribunale dei minori, l'istituzione di un garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza e l'individuazione di linee guida per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile; a favorire la partecipazione e il protagonismo dei cittadini in crescita ed i rapporti intergenerazionali, in particolare migliorando i tempi di vita e di lavoro; a promuovere l'interculturalità e la convivenza plurietnica. Per quanto riguarda infine le modalità di finanziamento degli interventi previsti nel Piano, dichiara la disponibilità a destinare ad alcune delle azioni previste parte delle risorse del Fondo nazionale per le politiche della famiglia.Rizzotti (PdL). Nel quadro delle iniziative contenute nel terzo Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva meritano particolare apprezzamento il rafforzamento della rete di servizi e di operatori per la famiglia, le misure per favorire la scolarizzazione e la tutela dei diritti dell'infanzia, nonché le azioni di rafforzamento dei servizi e di accompagnamento alla genitorialità. Molto positiva è altresì l'attenzione rivolta all'attuazione di un patto intergenerazionale, con un'educazione affidata in compartecipazione alla famiglia, alla scuola e alla società, nonché all'interculturalità, intesa come base di una società multietnica. La revisione in tema di giustizia minorile, pur mantenendo il fine della riabilitazione, dovrà tuttavia prevedere un impianto sanzionatorio che tenga conto anche dei diritti delle vittime di reati commessi da minori: al riguardo non è condivisibile la sospensione della pena e la conseguente messa in prova a volte praticata nei processi per stupro a danno di bambine. Auspica, infine, che nel Piano vengano affrontati i temi della cooperazione nel contrasto al fenomeno della tratta e delle migrazioni irregolari di minori, che è strettamente connesso con la problematica della prostituzione minorile.Serafini Anna Maria (PD). L'Italia ha ratificato la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia, tuttavia a tale impegno non corrisponde un'azione conseguente dal punto di vista legislativo e degli interventi messi in campo. Il Governo sottovaluta i diritti dell'infanzia, che invece deve diventare una priorità da affrontare con un coordinamento delle azioni pubbliche e private. Conseguenza della scarsa attenzione alle politiche per l'infanzia è il persistere in Italia di tassi di natalità e di scolarità tra i più bassi d'Europa; inoltre, si registra una grande disparità di risorse tra Nord e Sud del Paese, che rischia di essere aggravata dalla riforma federalista senza una legge quadro che individui i livelli essenziali e le priorità del sostegno all'infanzia e all'adolescenza. Servizi come gli asili nido sono insufficienti e ciò non è dovuto solo ad una carenza di risorse, ma ad una sottovalutazione della loro importanza per lo sviluppo dei minori. Si registrano disattenzione e indifferenza per i bambini disabili e migranti, la giustizia minorile è ferma e non vengono prese misure adeguate per prevenire l'abuso e la tratta e per contrastare il disagio alimentare. Servono politiche fiscali a favore delle famiglie con figli ed invece si continuano a separare le problematiche concernenti lo sviluppo economico da quelle inerenti la cura della persona: è una visione arretrata, abbandonata dai maggiori Paesi europei. Avrebbe auspicato la partecipazione al dibattito del ministro del lavoro e delle politiche sociali Sacconi. (Applausi delle senatrici Bassoli e Donaggio).Aderenti (LNP). Il Piano nazionale degli interventi per la tutela dei minori dovrà coinvolgere lo Stato, ma anche le Regioni, gli enti locali, la scuola e tutti i soggetti impegnati in tale ambito: Le politiche messe in atto dovranno essere guidate dal principio della centralità della persona. I diritti dei bambini non sono violati solo nelle zone del mondo che versano in condizioni di sottosviluppo, ma anche nei Paesi che hanno raggiunto livelli elevati di benessere, dove tali fenomeni sono legati a gravi problemi culturali ed economici in ambito familiare, ma anche all'immigrazione clandestina: a causa dell'illegalità in cui si trovano, infatti, i minori possono diventare oggetto di sfruttamento del lavoro, di accattonaggio e perfino di sfruttamento sessuale. Per questo vanno perseguite politiche incentrate sul contrasto dell'immigrazione clandestina e sul potenziamento dell'integrazione, senza dimenticare che la promozione dell'interculturalità non deve prescindere dalla valorizzazione della cultura e delle tradizioni nazionali. Le politiche di tutela dell'infanzia devono dunque incentrarsi sul coinvolgimento attivo della famiglia e della scuola; inoltre, è necessario un monitoraggio sempre più articolato al fine di individuare i più efficaci strumenti di contrasto dei fenomeni di abuso e di sfruttamento. (Applausi della senatrice Rizzotti).Carlino (IdV).
Gli indirizzi email sono i seguenti:

al Presidente del ConsiglioEgr. On. Silvio Berlusconicentromessaggi@governo.it



al Misistro del Lavoro e Politiche SocialiEgr. Sen. Maurizio SacconisegreteriaMinistroSacconi@lavoro.gov.it



al sottosegretario alle Politiche per la FamigliaEgr. Sen. Carlo Giovanardisegreteria.giovanardi@palazzochigi.it



Aderite, inviate la cartolina, e fatela inviare. Battete il Cinque anche voi …

Nessun commento: