Arciragazzi Nazionale esprime la sua più viva indignazione per l’affossamento della Legge contro l’Omofobia avvenuta in Parlamento.
La nostra associazione vuole ricordare come sia ormai acquisito nell’ordinamento legale internazionale il concetto di “discriminazione positiva”, nato con il pensiero femminista ed estesosi a tutti quei gruppi di persone che – oggettivamente – necessitano di un surplus di attenzione affinché la normalità dei loro Diritti sia garantita.
Così è stato per le donne, per le popolazioni di colore; così è per i bambini, come ricorda la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia quando impone il perseguimento del “superiore interesse” dei minori quando i loro Diritti sono confrontati con quelli degli adulti.
Così è stato per le donne, per le popolazioni di colore; così è per i bambini, come ricorda la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia quando impone il perseguimento del “superiore interesse” dei minori quando i loro Diritti sono confrontati con quelli degli adulti.
Così è, e le cronache lo dimostrano tristemente ogni giorno, per i gay, le lesbiche, i transgender e chiunque esprima la propria identità fuori da ciò che qualcuno si ostina a considerare “la norma”.
Affermare che la “discriminazione positiva” non è costituzionale significa negare l’evidenza di ciò che accade nelle nostre comunità e nelle nostre strade.
L’odio e la rabbia che esprime oggi l’Omofobia non può che essere contrastata dal punto di vita educativo, culturale ma anche con un quadro legale che ponga la necessaria maggiore attenzione che è imprescindibile per garantire a tutti i Diritti di Tutti.
Fa male sapere che l’Italia, un Paese del “Nord” del mondo, viene richiamata dall’Alto Commissario per i Diritti Umani.
Questa vicenda non può non sollecitare chiunque, chi si occupa di educazione e non, ad un ulteriore e maggiore impegno per parlare ai cuori e alle menti dei cittadini, di ogni età, affinché si affermi quella Cultura del rispetto dei Diritti per la quale noi tutti operiamo.
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