domenica 20 maggio 2012

ARCIRAGAZZI

CONTRO LA MAFIA E IL TERRORE NOI PENSIAMO A COLORI

Hanno spento una giovane vita, hanno colpito una scuola, siamo tutti chiamati in causa!
L’attentato alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi, la morte della sedicenne Melissa e il ferimento di numerosi altri è un messaggio per tutta l’Italia, per il suo Sud e il suo Nord, per tutti gli italiani.

Viene spenta la vita di una persona giovane nel luogo dell’educazione di tutti e per tutti, la scuola. Questo è il messaggio: nessun luogo è sacro, nessuno è escluso; e l’educazione e la vita sono in pericolo, sono attaccabili. Dal terrore, dalle mafie, dalla criminalità organizzata.
Chiunque sia stato, qualunque sia la ragione, non si può dimenticare che la scuola Morvillo-Falcone di Brindisi ha una sua tradizione importante contro la mafia, come molte scuole nel nostro Paese; non si possono dimenticare i nomi a cui è intitolato l’Istituto; non si può dimenticare che in questi giorni cade il 20 anniversario della morte di Giovanni Falcone; non si può dimenticare che oggi a Brindisi passa la Carovana Antimafia.

Lo scopo della strage era paura, terrore, portare un messaggio simbolico per tutti.

In questo momento difficile per l’Italia, la crisi è tutti i giorni nelle famiglie, tra le persone, con le istituzioni; pochi luoghi come quelli dell’educazione e della cultura possono essere il tramite di una rinascita delle nostre comunità. Non è un caso quindi che vengano colpite.

Chi rimane sulla strada è una ragazza, che aspettava prima di entrare in classe come fanno milioni di ragazzi e bambini ogni giorno, in ogni parte d’Italia e del mondo. Una vita interrotta, nell’età della scoperta e dell’ingresso del mondo e nel luogo che educa all’entrata in questo mondo.

I ragazzi e le ragazze, come i bambini e le bambine, sono spesso cittadini di serie B, su di loro ricadono i danni delle politiche degli adulti, i tagli ai servizi e ai percorsi educativi, la difficoltà di costruire il proprio futuro.  In questa giornata diventano cittadini che muoiono come tutti gli altri, come già purtroppo accade in numerosi altri luoghi del mondo.
E’ grave quando si spegne ogni vita con violenza; è inaccettabile quando accade in una scuola. E’ intollerabile quando muore una ragazza, normale e con le normali aspirazioni di questa età, con una famiglia di lavoratori che ha le sue normali aspirazioni per se stessa e per la figlia.
Arciragazzi è vicina alla famiglia di questa ragazza, è vicina a tutte le ragazze e i ragazzi che ogni giorno continuano a sognare e costruire il proprio futuro in questa difficile e cattiva Italia, che non rispetta i suoi figli e non agisce per aiutarli ad essere cittadini oggi e domani. Che, come è accaduto per Melissa, non è capace a prevenire e difendere.

Alla cultura della morte, della violenza, della mancanza di rispetto per i propri figli; alla distrazione di chi dimentica che i bambini e i ragazzi devono venire prima di tutto; alla cultura della paura e del terrore, Arciragazzi risponde con i sogni, le speranze, la passione della costruzione giorno per giorno con i bambini e i ragazzi di un futuro e di un presente migliori.

Idee, pensieri, creatività, parole contro il silenzio e l’omertà.

Pensieri che sono a colori, come erano sicuramente colorati i vestiti disegnati a scuola da Melissa, come sono colorati i bambini e i ragazzi.

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