ARCIRAGAZZI
“CONTRO LA MAFIA E IL TERRORE NOI PENSIAMO A COLORI”
Hanno spento una giovane vita, hanno
colpito una scuola, siamo tutti chiamati in causa!
L’attentato alla scuola
Morvillo-Falcone di Brindisi, la morte della sedicenne Melissa e il ferimento
di numerosi altri è un messaggio per tutta l’Italia, per il suo Sud e il suo
Nord, per tutti gli italiani.
Viene spenta la vita di una persona
giovane nel luogo dell’educazione di tutti e per tutti, la scuola. Questo è il
messaggio: nessun luogo è sacro, nessuno è escluso; e l’educazione e la
vita sono in pericolo, sono attaccabili. Dal terrore, dalle mafie, dalla
criminalità organizzata.
Chiunque sia stato, qualunque sia la
ragione, non si può dimenticare che la scuola Morvillo-Falcone di Brindisi ha
una sua tradizione importante contro la mafia, come molte scuole nel nostro
Paese; non si possono dimenticare i nomi a cui è intitolato l’Istituto; non si
può dimenticare che in questi giorni cade il 20 anniversario della morte di
Giovanni Falcone; non si può dimenticare che oggi a Brindisi passa la Carovana
Antimafia.
Lo scopo della strage era paura,
terrore, portare un messaggio simbolico per tutti.
In questo momento difficile per
l’Italia, la crisi è tutti i giorni nelle famiglie, tra le persone, con le
istituzioni; pochi luoghi come quelli dell’educazione e della cultura possono
essere il tramite di una rinascita delle nostre comunità. Non è un caso quindi
che vengano colpite.
Chi rimane sulla strada è una
ragazza, che aspettava prima di entrare in classe come fanno milioni di ragazzi
e bambini ogni giorno, in ogni parte d’Italia e del mondo. Una vita interrotta,
nell’età della scoperta e dell’ingresso del mondo e nel luogo che educa
all’entrata in questo mondo.
I ragazzi e le ragazze, come i
bambini e le bambine, sono spesso cittadini di serie B, su di loro ricadono i
danni delle politiche degli adulti, i tagli ai servizi e ai percorsi educativi,
la difficoltà di costruire il proprio futuro.
In questa giornata diventano cittadini che muoiono come tutti gli altri,
come già purtroppo accade in numerosi altri luoghi del mondo.
E’ grave quando si spegne ogni vita
con violenza; è inaccettabile quando accade in una scuola. E’ intollerabile
quando muore una ragazza, normale e con le normali aspirazioni di questa età,
con una famiglia di lavoratori che ha le sue normali aspirazioni per se stessa
e per la figlia.
Arciragazzi è vicina alla famiglia
di questa ragazza, è vicina a tutte le ragazze e i ragazzi che ogni giorno
continuano a sognare e costruire il proprio futuro in questa difficile e
cattiva Italia, che non rispetta i suoi figli e non agisce per aiutarli ad
essere cittadini oggi e domani. Che, come è accaduto per Melissa, non è capace
a prevenire e difendere.
Alla cultura della morte, della violenza, della mancanza di rispetto per i propri figli; alla distrazione di chi dimentica che i bambini e i ragazzi devono venire prima di tutto; alla cultura della paura e del terrore, Arciragazzi risponde con i sogni, le speranze, la passione della costruzione giorno per giorno con i bambini e i ragazzi di un futuro e di un presente migliori.
Idee, pensieri, creatività, parole contro il silenzio e l’omertà.
Pensieri che sono a colori, come erano sicuramente colorati i vestiti disegnati a scuola da Melissa, come sono colorati i bambini e i ragazzi.
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