Nei giorni scorsi è stato approvato in via definitiva il DDL 733, meglio noto come DDL "sicurezza". Una legge che offre la violazione e la confisca dei Diritti di alcuni in risposta alle paure e al bisogno di sicurezza di altri. Una legge che come Arciragazzi riteniamo razzista, discriminatoria, inefficace e "cattiva".
Una legge che renderà meno efficaci gli sforzi di quanti lavorano quotidianamente per promuovere politiche di integrazione su tutto il territorio nazionale.
Come Arciragazzi, continueremo a promuovere i Diritti dei cittadini, in particolare di bambini e ragazzi, a prescindere dalla loro etnia, nazionalità o status giuridico-amministrativo, così come prevede la nostra Costituzione e la Convenzione internazionale sui Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
In questa prospettiva, abbiamo promosso insieme a molte altre realtà associative quest'appello al Presidente Napolitano. Rivolgendoci al Capo dello Stato ci appelliamo alla sensibilità di tutte le Istituzioni perché non venga meno nel nostro ordinamento la centralità della persona umana. Inoltre invitiamo il Presidente Napolitano a vigilare affinché l'applicazione concreta di questa legge non abbia conseguenze nefaste, come purtroppo temiamo, sui Diritti di tanti bambini e bambine, di tanti ragazzi e ragazze.
Di seguito il testo dell'appello con l'elenco delle sottoscrizioni:
Egregio Signor Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,
Con la presente lettera desideriamo manifestarLe la nostra profonda preoccupazione rispetto alle conseguenze che il DDL 733 “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica”, approvato al Senato in via definitiva il 2 luglio u.s., avrà sulla vita delle famiglie e dei bambini e dei ragazzi di origine straniera che vivono in Italia.
Le nostre associazioni e organizzazioni, impegnate quotidianamente per la tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, non possono che esprimere il loro profondo disaccordo per una legge che prevede norme che riteniamo non conformi con alcuni fondamentali diritti sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che l’Italia si è impegnata a rispettare.
A nostro avviso, saranno molto gravi gli effetti del previsto reato di clandestinità che spingerà, di fatto, la popolazione straniera, oggetto del provvedimento, a non avere alcun contatto con le istituzioni né con alcun tipo di servizio pubblico, relegando alla marginalità non solo gli adulti ma anche i loro figli, rendendo la loro presenza assolutamente invisibile con conseguenze sociali gravi e difficilmente prevedibili.
La conseguente esclusione dai servizi scolastici e sociali così come dalle prestazioni sanitarie, per il timore di un genitore di essere segnalato all’autorità, viola diritti fondamentali dei bambini e dei ragazzi quali il diritto all’istruzione e alle cure sanitarie. Mentre è obbligo dello Stato - uno Stato responsabile di fronte ai propri doveri - riconoscere a tutti i minorenni pari trattamento senza alcuna discriminazione.
Serissime saranno altresì le conseguenze della mancata registrazione alla nascita dei nati da genitori irregolari, in aperta violazione del diritto fondamentale ad un nome, previsto dalla Convenzione, nonché notevoli gli ostacoli che i minori stranieri non accompagnati arrivati da adolescenti in Italia incontreranno al compimento della maggiore età, non potendo di fatto regolarizzare la loro permanenza nel nostro Paese.
Quanto sopra indicato rappresenta solo alcune delle gravi situazioni che dovranno affrontare, per il semplice fatto di non essere italiani, i minorenni di origine straniera in conseguenza dell’attuazione di queste norme previste a tutela della sicurezza pubblica.
Il perseguimento della ‘sicurezza’, motivo e oggetto della legge, è di fondamentale importanza per la crescita e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti e soprattutto per essi deve essere strumento di garanzia ai fini dell’esercizio di tutti i diritti che la Convenzione riconosce loro. Occorre però riflettere sull’accezione del termine: sicurezza, per chi lavora per i diritti, significa sicurezza sociale, ottenuta attraverso politiche inclusive e la promozione di una cultura dei diritti umani.
Certi del Suo impegno a favore dei diritti umani, ci appelliamo a Lei affinché siano adeguatamente valutati i profili di legittimità della nuova normativa e di conformità alle norme internazionali nonché i gravi effetti negativi che si produrrebbero sulle famiglie e sui minori di origine straniera presenti in Italia.
Seguono nomi delle Associazioni e Organizzazioni che aderiscono:
Ai.Bi. – Associazione Amici dei Bambini
AIMMF - Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia
Alisei, Società Cooperativa Sociale
ANFAA - Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie
Arciragazzi Nazionale
ASGI – Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione
Associazione Antigone onlus
Associazione Culturale Pediatri
Associazione IBFAN Italia Onlus
Associazione Nessun luogo è lontano
Associazione Progetto Diritti
BATYA – Associazione per l’accoglienza, l’affidamento e l’adozione onlus
CGIL
CIAI Centro Italiano Aiuti all'Infanzia
CIDIS Onlus Centro di Informazione, Documentazione ed Iniziativa per lo Sviluppo
CNCA - Coordinamento nazionale comunità di accoglienza
Coordinamento Italiano per il Diritto degli Stranieri a Vivere in Famiglia onlus
Commissione Minori dell'Associazione Nazionale Magistrati
Defence for Children International Italia
Fondazione Terre des hommes Italia onlus
IFS – Istituto Fernando Santi
La Gabbianella Coordinamento per il Sostegno a distanza onlus
Legambiente
M.A.I.S. - Movimento per l’autosviluppo, l’interscambio e la solidarietà
Save the Children Italia
Servizio Legale Immigrati Onlus
SOS Villaggi dei Bambini – onlus
VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo
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